ISVEA ha accreditato a norma ISO/IEC 17025 tutte le prove richieste dai monopoli dell’Ontario (LCBO) e del Québec (SAQ)
In molte aziende vitivinicole si è compiuta la scelta di lasciar condurre le fermentazioni ad opera dei lieviti indigeni (Vini Naturali, ma non solo…). Tuttavia, soprattutto in presenza di elevate concentrazioni zuccherine o di uno stato sanitario dell’uva non perfetto, potrebbe risultare oltremodo rischioso effettuare una fermentazione spontanea senza osservarne l’andamento.
Allorquando la Cantina non disponga dei mezzi per operare tali controlli in autonomia, si può ricorrere al supporto di ISVEA, che mette a disposizione un Modulo analitico (“Valutazione Dinamica Fermentativa”) per mezzo del quale si ottiene in sole 24 ore una connotazione fondamentale del quadro fermentativo.
Questa caratterizzazione, che risulta altrettanto utile anche in caso di fermentazioni condotte per mezzo di ceppi selezionati, può ovviamente essere approfondita con delle determinazioni supplementari (a solo titolo di esempio: l’acidità volatile, l’azoto assimilabile, il profilo acidico, l’attività della laccasi ecc.) in dipendenza delle specifiche circostanze.
Ricordiamo infine che, a tutti coloro che reputassero vantaggioso allestire le fermentazioni utilizzando dei lieviti indigeni ma senza tuttavia lasciarne al caso l’avvicendamento, ISVEA offre la possibilità di attuare un protocollo di selezione dei propri ceppi autoctoni, mediante i quali esaltare la caratterizzazione dei propri vini evitando però l’aleatorietà di una fermentazione spontanea.
La disponibilità delle nuove tecniche analitiche di gascromatografia di massa (HS-SPME-GC-MS/MS) ha reso l’analisi della frazione aromatica di un vino potenzialmente più fruibile da parte degli operatori del settore enologico rispetto al recente passato.
Il sughero è sin dai tempi antichi il materiale tradizionalmente impiegato per le chiusure destinate al vino. Il suo ruolo è di importanza fondamentale essendo preposto a preservare il vino in bottiglia in condizioni ottimali regolandone i microscambi gassosi. Le prestazioni del sughero sono influenzate da molteplici fattori…
In passato, la scarsa diffusione delle conoscenze prima e l’elevatissimo costo di accesso poi ha confinato l’utilizzo delle tecniche biomolecolari a sporadici e circoscritti controlli (come la verifica di dominanza del ceppo di lieviti o di batteri in fermentazione), il cui esito era peraltro molto differito nel tempo.
Oggi la disponibilità di nuove e più raffinate tecnologie, le maggiori conoscenze e disponibilità dei materiali di riferimento, rende questa tecnologia competitiva rispetto alle tecniche manuali, e soprattutto consente di ottenere informazioni estremamente circostanziate ed in tempi rapidi.
Nel corso della vendemmia 2010, in collaborazione con l’AWRI e con alcune cantine dapprima Toscane, e poi anche Marchigiane e Romagnole, ISVEA ha avviato un programma volto a testare la rispondenza ai prodotti Italiani della metodica messa a punto dall’Australian Wine Research Institute.
Relazione completa di Andrea MINACCI, Stefano FERRARI (ISVEA, Poggibonsi – SI) su i lieviti appartenenti al genere Brettanomyces/Dekkera e il vino. Rischi, prevenzione e rimedi
La valutazione della qualità enologica dell’uva è un obiettivo fortemente ricercato sia dai tecnici viticoli che dagli enologi
Coordinato dalla Prof.ssa Santucci del Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmaceutica dell’Università di Siena
Sviluppo e sperimentazione di metodi analitici per la quantificazione delle frazioni polifenoliche dei Vini prodotti da uve Sangiovese